Bagni LUCIA è uno studio radiofonico all’aperto, sei serate di narrative sonore nel piazzale di Manifattura Tabacchi, sei appuntamenti dedicati all’ascolto immersivo e collettivo di produzioni audio realizzate per radio e podcast.

Ogni mercoledì di luglio, live su radiopapesse.org.

 

Cosa si perde per strada in una traduzione? Cosa passa nel linguaggio dell'affettività?
Nella puntata dell'8 luglio ci perderemo nei detti e non detti del linguaggio, fra traduzioni, bilinguismo e assistenti vocali.
Con lavori di Neena Pathak, Ariana Martinez, Cristina Marras e Anna Raimondo.

 

No hay palabras
di Ariana Martinez
lingua: ENG
2018
 

No Hay Palabras è un racconto intimo, è un viaggio nelle acque difficili del bilinguismo, un tentativo di non perdere la rotta tra la bellezza e lo smarrimento associati al sentire in una lingua e parlare in un'altra. In una lingua incompleta, distorta, tradotta, eppur poetica, Ariana Martinez cerca di dare un senso al panorama fisico e alle relazioni personali che compongono la storia della sua famiglia a Puerto Rico. Durante LUCIA festival 2019 abbiamo ascoltato To cross the water, il secondo capitolo di un lungo progetto di cui No Hay Palabras è il primo passo.

Ariana Martinez è artista di origini portoricane, cresciut_ negli Stati Uniti e oggi di base a New York. Lavora tra produzioni audio e arti visive, cercando di comprendere le relazioni tra persone e luoghi, mostrando come il paesaggio e gli ambienti costruiti possano essere siti di espressione e sperimentazione, individuando e sfidando confini politici, geografici e sociali. Ariana crede che sia possibile dialogare con il nostro ambiente e creare un'esperienza porosa, duttile e generosa dei luoghi che abitiamo.

 

Row Cub
di Neena Pathak
lingua: ENG
2019

Una telefonata. Due donne. Una nonna - Aaji - e una nipote, Mithu. La prima ha problemi di udito, ha novantanni, parla inglese ma la sua lingua è il marathi. La seconda ha trent'anni, parla il marathi con quella semplicità infantile tipica delle seconde generazioni cresciute altrove. Mithu ha il cuore spezzato. Come riesca a dirlo alla nonna, è al centro dei quattro intensi minuti di Row-Cub.
 

ROW-cub ha vinto il Fiction Award al HearSay International Audio Arts Festival 2019.


Neena Pathak è una producer di base a New York. Attualmente lavora al New York Times dove produce il podcast Still Processing. 


Parlando con Google Home
di Cristina Marras
lingua: IT
2020


Durante la quarantena, Cristina Marras ha parlato spesso con Google Home, cercando di farlo arrabbiare. Lo ha fatto in italiano e in inglese e ciò che ermerge, in un corto audio di leggera ironia, è una riflessione sulla politica linguistica di Google. Rimane una domanda: perchè Guido Catalano è il poeta preferito da Google Home?

Parlando con Google Home è un esperimento audio prodotto per Radioforme, il programma che Cristina Marras conduce su Radio Antidoto, una webradio che ha raccolto il racconto collettivo di persone in isolamento forzato in tutta Europa.


Cristina Marras ama raccontate storie e parlare con gli sconosciuti. La radio è la sua passione. Nella vita insegna cose legate alla comunicazione e al pensiero progettuale, ma più che altro registra tutti e tutto, incluso il suo gatto Mazinga.


 

Me my English and all the languages of my life
di Anna Raimondo
co-prodotto da Atelier de création sonore et radiophonique
lingua: IT / ENG / ?
2014

Avendo vissuto una vita nomade, vivendo, lavorando e viaggiando in giro per il mondo, Anna Raimondo riflette sui suoi rapporti con le diverse lingue della sua vita: italiano, spagnolo, francese e inglese. Allo stesso tempo, frequenta un corso di fonetica per imparare a parlare con l'accento britannico. Colta a metà tra il ridicolo e la serietà, l'esitazione e l'incoraggiamento, l'esplorazione di Anna invita gli ascoltatori in una zuppa sonora di lingue / idiomi / lingue / lingue.

Anna Raimondo ha completato il Master in Sound Arts alla London College of Communication (UAL, London) e segue un dottorato tra la scuola di belle Arti di Bruxelles (ARBA) e l’Università ULB sulla relazione tra pratiche d’ascolto e geografia urbana femminista. Il lavoro di Anna Raimondo attiva dei dispositivi di incontro e scambio. È possibile definirlo come un viaggio nella diversità sociale per creare delle possibili aree di interazioni. L’artista usa la voce e l’ascolto come piattaforme di incontro, di collaborazione e scambio, come mezzi di diffrazione identitaria. 

Ha vinto il premio Ars Acustica 2016 con il lavoro Me, my English and all the languages of my life. 
 

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